MTB Douglas 24
Anche questa bici non poteva presentarci peggio, spogliata di quasi tutto ciò che è normalmente attaccato ad un telaio: ruote, freni, manopole, leveraggi del cambio, pedali e, ovviamente, sella. Oltretutto il rimanente era stato approssimativamente spennellato con una tinta argentata, distribuita equamente su telaio e componenti, che mi aveva lasciato parecchi dubbi sull'utilità di metterci le mani anche solo per provare a recuperare la guarnitura e il deragliatore anteriore superstiti. Poi, in una domenica di ordinaria follia e senza troppa convinzione mi sono messo a lavare il telaio con il diluente, riuscendo - in una operazione quasi da restauratore di opere d'arte - a far affiorare una vernice bianca con un effetto marmorizzato come usava negli anni 90 e gli adesivi col marchio "Douglas". Sempre senza tanta convinzione mi sono trovato a tentare di sbloccare il piantone sella ed il manubrio, in pezzo unico con la pipa, utilizzando come leva dei tubi di ferro di ragguardevole lunghezza. Fortuna ha voluto che il tubo sella fosse da un pollice esatto, consentendomi l'utilizzo di un piantone di sterzo in acciaio per serrarlo efficacemente e fornire un appiglio alla leva. Così facendo sono riuscito a sfilarlo senza danni, mentre il manubrio, molto più bloccato, è uscito malconcio da cotanto spiegamento di forza bruta. Smontaggio e lavaggio col diluente hanno poi rivelato un deragliatore anteriore Shimano in piena efficienza ed un'ottima tripla in alluminio. A questo punto ho fatto un po' di inventario: avevo da parte due ruote da 24 con gomme tassellate che sembravano fatte apposta, una sella vecchia ma ancora passabile, manubri e pipe a volontà, freni cantilever avanzati da sostituzioni con V-brake, leve e manopole in assortimento così come i pedali. Le assenze all'appello venivano solo dal reparto trasmissione: deragliatore posteriore, cassetta pignoni e comandi. Ma questo, per un appassionato di single speed è più un invito a nozze che un problema, stante la presenza dei forcellini obliqui e la disponibilità tra i ricambi di guarnitura singola e relativi pignone e catena, tra l'altro nuovi. Mi sono già cimentato in questo tipo di trasformazione in passato: è necessario togliere lo spessore sull'asse posteriore dal lato pignoni, altrimenti la linea catena non torna, e ricampanare la ruota lavorando sui raggi, sperando sia sufficiente e non occorra invece sostituirli. Poi, se il mozzo è a filetto, si avvita una ruota libera al posto della cassetta, si controlla la linea catena a cose montate e il gioco è fatto. Montati pattini nuovi sui freni, ho dato una ripassata alla vernice di manubrio, pipa e piantone: le guaine dei freni rosse ed i batticavo con catarifrangente nuovi hanno rappresentato il tocco finale. Il risultato è nelle immagini sotto: non ho ovviamente potuto provarla personalmente, viste le dimensioni, ma i miei tester in erba mi sono sembrati soddisfatti.