Per un amico 2 - Nuzzi corsa
Questa è la terza Nuzzi che mi capita tra le mani: considerando che la ditta è di Pescara e ha chiuso purtroppo da qualche anno, mi sembra un fatto abbastanza sorprendente. Anche questa l'ho sistemata per conto di un amico, un restauro iniziato prima della stagione invernale e concluso la primavera successiva per ovvi motivi che, forse per la prima volta, mi hanno fatto rimpiangere di non poter disporre di una locale chiuso invece che di un cortile. E così la bici ha riposato per diversi mesi sul cavalletto da officina sotto la tettoia prima di rivedere la strada. Il telaio avrebbe avuto bisogno di una riverniciata, ma mi è stato chiesto di lasciarlo così, per non perdere adesivi e originalità. Sono quindi intervenuto, rispettando i colori originali, solo su forcella, già intaccata dalla ruggine, pedivelle e pipa di sterzo, completamente ossidate. Fortunatamente non c'erano adesivi da salvare o colorazioni particolari da riprodurre.
Il resto è manutenzione più o meno ordinaria: ogni componente è stato smontato, liberato dalla ruggine, revisionato, ingrassato e rimontato. La serie sterzo, troppo corrosa, è stata sostituita, manubrio, cerchi, freni e leve sono stati lucidati con la pasta abrasiva, le ruote sono state centrate e ritensionate, specialmente la posteriore che aveva tutti i raggi lenti, i mozzi ingrassati e registrati, i freni rifatti e tutti i cavi sostituiti. Al reparto trasmissione, è stata ripristinata la funzionalità dei deragliatori, i pedali sono stati ripuliti e ingrassati così come la catena e il pacco pignoni, ancora abbondantemente entro i limiti di usura. Naturalmente cavi e pattini freno sono nuovi e così i copertoni, dei Kenda 700x28 bicolore che ricordano tanto i tubolari dei tempi eroici.
Il risultato è quello nelle foto: la breve prova su strada ha rivelato una bici leggera e scorrevole con prestazioni tutt'altro che disprezzabili.
Ma la più grande sorpresa di questo restauro è stata scoprire che la vena meccanica di Zip si è infine manifestata in una delle sue figlie, che mi ha assistito assiduamente durante i lavori, esattamente come faceva lui.
Il resto è manutenzione più o meno ordinaria: ogni componente è stato smontato, liberato dalla ruggine, revisionato, ingrassato e rimontato. La serie sterzo, troppo corrosa, è stata sostituita, manubrio, cerchi, freni e leve sono stati lucidati con la pasta abrasiva, le ruote sono state centrate e ritensionate, specialmente la posteriore che aveva tutti i raggi lenti, i mozzi ingrassati e registrati, i freni rifatti e tutti i cavi sostituiti. Al reparto trasmissione, è stata ripristinata la funzionalità dei deragliatori, i pedali sono stati ripuliti e ingrassati così come la catena e il pacco pignoni, ancora abbondantemente entro i limiti di usura. Naturalmente cavi e pattini freno sono nuovi e così i copertoni, dei Kenda 700x28 bicolore che ricordano tanto i tubolari dei tempi eroici.
Il risultato è quello nelle foto: la breve prova su strada ha rivelato una bici leggera e scorrevole con prestazioni tutt'altro che disprezzabili.
Ma la più grande sorpresa di questo restauro è stata scoprire che la vena meccanica di Zip si è infine manifestata in una delle sue figlie, che mi ha assistito assiduamente durante i lavori, esattamente come faceva lui.